martedì 21 giugno 2016

30. Da Castro Dozon a Bandeira (km. 35)

Questa 30° giornata di cammino è volata via veloce. Non c'erano asperità impegnative da superare e anche la temperatura è stata dalla parte del pellegrino. 
Grazie anche agli altri compagni pellegrini dell'albergue di Castro Dozon (una famiglia neozelandese e due americani) che si sono alzati presto, ho approfittato delle ore fresche del mattino per arrivare velocemente a Laxe. Da qui ho abbreviato di qualche km camminando sulla carrettiera N-525, prima fino alla città di Silleda, poi al piccolo pueblo di Bandeira dove c'è un nuovissimo albergue municipale. 
Domani mi restano gli ultimi 33 km e nel primo pomeriggio penso di entrare in Plaza de Obradoiro. Naturalmente il pensiero davanti all'Apostolo Giacomo sarà per tutti coloro che tramite queste pagine mi hanno seguito e incoraggiato.

Qui puoi trovare il FILE GPS e la MAPPA: CASTRO DOZON - BANDEIRA

Da Castro Dozon a Bandeira.
E' ancora buio quando mi metto in marcia dall'albergue di Castro Dozon.



Cammino lungo la carretera N-525.
L'Alto de Santo Domingo (m. 700 slm). Da qui si scende nell'omonimo pueblo e dopo un poca di carretera si prende una pista di terra a sx che sale percorrendo in saliscendi il crinale di colline. Camminando lungo le colline si aprono continui panorami.








A Puxallos trovo presso una abitazione privata una bella statura di Santiago.


L'ermita di Puxallos.



Si cammina su dolci saliscendi, per piacevoli stradine di campagna, per lo più tra terreni coltivati ma ogni tanto con qualche tratto di bosco.



Si attraversa su ponte l'Autovia Centrale Galega AP-53 (Santiago - Ourense).
L'ermita di Xesta.


L'incrocio dell'abitato di Estacion de Lalin dove poco lontano c'è un buon bar per fare colazione.
Il cammino ora sale verso un colle passando sotto la ferrovia fino ad un incrocio dove si va a dx.

Si attraversano su stradine e piste di terra minuscoli abitati rurali senza servizi: Botos, Fondevilla...



In vista del pueblo di Donsion.



La chiesa di Santa Eulalia a Donsion.


Si attraversa il fiume Cabirtas.
Si costeggia l'Autovia AP-53 (Santiago - Ourense)
Tenendo l'Autovia a dx si sbuca in località Bendoiro sulla carrettiera N-525.

Il poco traffico mi consente di camminare lungo la N-525.




La carretera N-525 in località Prado. Da qui si dovrebbe scendere nella valle del fiume Deza attraversato da un ponte romano. Preferisco continuare a camminare sulla carretera.
In località Taboada si incontra una bella ermita dedicata a Santiago.



Il cruseiro di Taboada.
Raggiungo attraverso la carretera la vivace cittadina di Silleda dove la presenza di tutti i servizi mi consente di fare una congrua pausa per il pranzo.
Il monumento alle porte di Silleda.
Il palazzo dell'ayuntamiento di Silleda. A Silleda si trovano tutti i servizi.

Dopo una pausa pranzo a Silleda riprendo il cammino lungo carretera N-525.
Santiago si avvicina.
Il pueblo di Bandeira è la mia meta odierna.
L'originale campanile del pueblo di Bandeira.
Il nuovo albergue di Bandeira che condivido con un unico pellegrino.
Al termine del giorno i km percorsi sono quasi 35.
Il dislivello complessivo è di m. 515.

POST SCRIPTUM
Domani arriverò a Santiago. Mancano pochi km e una manciata di ore per giungere alla mia meta e quindi al rientro nella vita di sempre. 
Penso che il regalo più grosso che un cammino può fare è quello di “rimetterti a nuovo” presentandoti uno stile, quello del pellegrino. Uno stile che può essere riproposto nella vita di tutti i giorni; il pellegrino cammina sempre, affronta le difficoltà e gli imprevisti con lo spirito “giusto”, sviluppando quella consapevolezza che la porta a capire che la vita è nelle proprie mani, che l’esperienza non è ciò che accade ad una persona, ma ciò che una persona decide di fare con ciò che le accade; trovando da queste difficoltà la forza per proseguire nel suo incessante avvicinamento a quella meta che gli è ben chiara, sapendo però che raggiungere la meta non significa necessariamente aver concluso il proprio viaggio, anzi, il buon viaggiatore sa che presto nuove strade lo chiameranno, perché l’arrivo è solo una tappa del percorso, pronti ad avventurarsi nelle città del mondo, nelle foreste, nelle montagne, nei deserti, per fare nuove provviste di immagini e sensorialità.
Per scoprire altri luoghi e altri volti, per trovare argomenti di ricerca, per rinnovare lo sguardo ma soprattutto per prendere coscienza delle proprie potenzialità e ritornare a casa con uno spirito diverso, pronto ad affrontare le difficoltà che la vita ci mette davanti.
Per ricordarci che fintanto che abbiamo un corpo tanto vale servirsene, e che la terra è rotonda, e facendo tranquillamente il giro ci si ritrova un giorno al punto di partenza, pronti per un altro viaggio.

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