mercoledì 22 giugno 2016

31. Da Bandeira a Santiago de Compostela (km. 34)

In questo 31° giorno di cammino sotto un cielo limpido arrivo emozionato alla tomba dell'Apostolo Giacomo. Gli ultimi km sono stati un piacevole andare cercando di ritrovare e ricordare tutte le emozioni dell'intero pellegrinaggio.
Da Bandeira parto presto camminando sulla carretera N-525. Dopo l'abitato di Lamela lascio la carretera e mi immergo nuovamente in mezzo alla natura, in totale solitudine, fino a Ponte Ulla, dove su antico ponte attraverso il profondo solco del rio Ulla. Da Ponte Ulla il cammino torna a salire verso il Pico Sacro. Faccio una pausa a Outeiro dove c'è solo l'albergue e una chiesa. Da qui poi sarà tutta una "tirata" fino a Santiago dove entrando da sud incontro solo un paio di pellegrini
Sento il dovere di ringraziare Chi con il nome di Dio Provvidenza ha accompagnato tutti i miei passi in queste settimane, la mia fraternità che mi ha permesso di vivere questa esperienza e tutti gli amici che attraverso questo blog mi hanno seguito e sostenuto. 

Qui puoi trovare il FILE GPS  e la MAPPA: BANDEIRA - SANTIAGO

Da Bandeira a Santiago de Compostela attraverso Ponte Ulla e Outeiro.
Un cippo a Bandeira a memoria di una persona che ha contribuito a migliorare il camino Mozarabe. 
Cammino lungo la poco trafficata carretera N-525.





Lascio la carretera N-525 e giro a dx inoltrandomi nella campagna.










L’Ermita di San Miguel prima di Castro.


La strada che scende verso Ponte Ulla.

Il ponte di pietra sul Rio Ulla.


Ponte Ulla.


La chiesa di Santa Maria Magdalena a Ponte Ulla.








La chiesa di Outeiro.
La fonte di Santiaguiño.



L'albegue di Outeiro.








Un cruseiro a Rubial.




Mancano poco meno di 7 km.
Davanti a me - quasi alle porte di Santiago - il primo pellegrino della giornata.







L'ermita di Santa Lucia: siamo già nella periferia di Santiago. Qui un tempo i pellegrini si lavavano nella vicina fonte prima di entrare in città.





La periferia di Santiago.


Il ponte sopra la ferrovia dove nel 2014 si consumò un deragliamento che provoco diversi morti.


Davanti a me le guglie della cattedrale.

La collegiata del Sar.
Il Ponte sul Rio Sar.

Eccomi in Plaza de Obradoiro.






La Compostela rilasciata dalla Officina del Peregrino.
Il Certificato di Distanza.
Il tramonto sulle guglie di Santiago dal Seminario Menor.

La distanza percorsa in questo ultimo giorno è di km. 34
POST SCRIPTUM
Alla fine del cammino c’è l’arrivo, la volontà di fondere una nuova unione tra il pellegrino e il contesto abbandonato alla partenza.
Arrivare rappresenta la conclusione del cammino, è il momento in cui si può mettere in pratica ciò che si è appreso da questa esperienza.
Il cammino è compiuto e ora non rimane altro che ritornare nel mondo con la serenità conquistata e affrontare la vita con un nuovo bagaglio di esperienze.
Tornare è una parte fondamentale del viaggio, non esiste una partenza senza un ritorno, proprio perché si parte per il forte desiderio inconscio di tornare a casa e di guardare la propria realtà con uno sguardo di felicità.
Il senso del cammino, infatti, sta nella capacità di compierlo, e le parole dell’Alchimista di P. Coelho spiegano magnificamente il perché: ”Gli uomini devono partire, per avere la possibilità di ritornare”.
L’arrivo porta l’uomo a fare una verifica di ciò che è cambiato nella propria vita: si cerca di capire cosa prima non andava bene e in che modo questa condizione possa essere mutata, perché essere lontano da casa aiuta a guardare la realtà da una prospettiva diversa analizzando con un occhio esterno la propria vita, evidenziando tutto ciò che è pesantezza e quindi da modificare in serenità.
Se non c’è un ritorno non si è in viaggio, ma in fuga.
Un ritorno per scoprire la più grande sorpresa, ovvero che intorno non si è modificato nulla, è tutto come prima, ma ciò che è cambiato in forma irreversibile è il proprio mondo interiore; si può affrontare la vita con occhi nuovi, capaci di rileggere la realtà alla luce di una nuova alba e con l’entusiasmo di una vittoria appena conquistata.
Scrive Henry Miller: “La nostra meta non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose”.

1 commento:

  1. Caro fr. Dario,che bello, ancora una volta il Signore, San Giacomo e la tua tenacia, ti hanno sostenuto in questo cammino facendoti giungere con gioia alla Meta!
    Certamente durante questo lungo cammino, non saranno mancate fatica e scoramento,dicono che la strada sia maestra di vita:certamente insegna che nella vita non è tutto facile e che prima o poi ci sono i momenti di crisi.
    Ma, chi cammina con dei"Buoni" compagni non si sente mai solo...
    "Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento.(sal.4)"
    E adesso...Buen descanso!
    Grazie per averci permesso attraverso questo blog, di camminare con te e godere dei bei paesaggi.
    Ciaoo,un gioioso abbraccio.
    elvia

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