lunedì 13 giugno 2016

22. Da Tabara a Calzadilla de Tera (km. 34)

L'odierna 22° tappa del cammino conferma tutta la bellezza del paesaggio verde e ondulato della Sanabria. Anche se i km da percorrere ogni giorno da qui a Santiago non potranno essere pochi per giungervi nei tempi previsti, in compenso si cammina bene, immersi nel verde, in un clima caldo ma secco e ventilato. 
Nella prima parte della giornata cammino con Antonio, il pellegrino madrileno conosciuto solo ieri. Antonio si fermerà a S. Marta de Tera. Io proseguirò verso Calzadilla de Tera nella valle del Tera il principale fiume della Sanabria. A Calzadilla mi trovo a condividere il piccolo albergue del paese con una coppia di pellegrini francesi. 
Il cammino continua sempre ricco e generoso di splendide bellezze naturali che sanno rigenerare lo spirito.

Qui puoi trovare il FILE GPS e la MAPPA: TABARA - CALZADILLA DE TERA

Da Tabara a Calzadilla de Tera, passando per Santa Croya e S. Marta de Tera.
All'albergue El Roble di Tabara l'accoglienza è stata molto buona ma soprattutto ho potuto riposare bene e riprendere forze.
Visto il poco traffico assieme ad Antonio cammino sulla carretera N-631 in direzione di S. Lorenzo.



Prendiamo dopo poco a destra la carretera ZA-100.

Alle nostre spalle Tabara.



A sinistra ci immettiamo in una pista di terra che attraversa campi coltivati.



Attraversiamo ancora il tracciato dell'AVE in via di realizzazione.


Lasciata la campagna coltivata saliamo in una zona a macchia mediterranea.














Da lontano vediamo Villanueva de las Peras.





L'unico pueblo che incontriamo è Bercianos de Valverde dove la gente del posto gestisce un ritrovo  con bibite e caffè.
La chiesa di San Pelayo (sec. XV) di Bercianos
Il Rio Castron






Non si entra per il pueblo di Villanueva de las Peras.

Si sale leggermente ... 
... per poi scendere su sterrato in una ampia zona verde con pascoli e querce: è la valle del fiume Tera.
Un casolare rifugio per i pellegrini.

Santa Croya è un pueblo dotato di tutti i servizi.


Dopo aver camminato assieme per due giorni ecco un'ultima foto con Antonio. Lui ha programmato di fermarsi a Santa Marta de Tera, io invece di continuare fino a Calzadilla de Tera. Ci diamo appuntamento a Santiago il giorno stesso in cui ho l'aereo per rientrare.

Si attraversa il fiume Tera prima di Santa Marta.
La chiesa romanica di Santa Marta (sec. XII).
La statua di Santiago Pellegrino che è posta esternamente sull’ingresso laterale della chiesa opposto alla piazza, con la mano aperta, forse in segno di saluto pellegrino, è diventata il simbolo del Cammino Sanabrese ed è considerata la più antica rappresentazione in pietra di Santiago pellegrino pervenutaci.
L'apostolo San Paolo



"Camminante ristora qui la croce del tuo andare e ravvivata la fede prosegui in pace verso la tua meta".

Da Santa Marta de Tera il cammino segue le rive del fiume Tera tra boschi di pioppi dove si incontrano frequenti cartelli del Cammino che riproducono l'immagine di Santiago.













Si supera il fiume Tera per il puente de la Barca.



Calzadilla de Tera è un piccolo pueblo in cui c'è solo una tienda de alimentación e nessun bar. Per cenare bisogna fare un km di strada verso Calzada de Tera che sta dall'altra parte del fiume.
L'albergue è situato sul piano superiore di un edificio utilizzato come luogo di aggregazione per gli anziani del pueblo. Ci sono 6 letti ma niente cucina. 
Al termine del giorno i km percorsi sono 34 senza quelli percorsi per andare a cenare. 

POST SCRIPTUM
Parlando con gli altri pellegrini sulle motivazioni che li avevano spinti ad intraprendere il cammino devo dire di aver ricevuto quasi sempre risposte un po' vaghe, come di chi non ha pronta una risposta
certa. L'impressione è che sono relativamente pochi i pellegrini che indicano motivazioni esclusivamente religiose. 
Le risposte più frequenti indicano motivi genericamente “spirituali”, il bisogno di trovarsi soli con se stessi, di poter riflettere, di allontanarsi dallo stress quotidiano, di misurarsi con se stessi in un’impresa ritenuta notevole sul piano fisico e ancor più su quello mentale. Altre risposte parlano di fascino derivante dalla storia del cammino, dai segni d’arte e di storia. Insomma, per concludere, le risposte non sono mai categoriche e indicano in genere un’insieme di motivazioni.
Di fronte a questa varietà di risposte ho tratto la convinzione che ogni pellegrino ha diritto di interpretare il cammino come crede: nelle motivazioni, nella scelta del percorso, nei tempi di percorrenza, nella quantità di energie da spendere, nel livello di sofferenza da accettare, nelle gratificazioni da ricercare. Perché la verità di cui tutti i pellegrini, alla fine, si rendono conto è che l’importanza del cammino non è rappresentata dalla meta che si raggiunge, ma è proprio fare il cammino che dona all’uomo la possibilità di rendere reali le aspirazioni e i sogni di una vita.

1 commento:

  1. Buon giorno,
    Vorrei sapere se per questo camino, di Sanabres, costa piu` o meno del camino francese.
    stavo pensando di farlo a fine settembre, nel caso non trovi lavoro .
    Grazie
    Eli

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