giovedì 9 giugno 2016

18. Da El Cubo de la Tierra del Vino a Zamora (km. 32)

Questo 18° giorno di cammino sulla cartina non riservava niente di speciale se non il luogo di arrivo: la città di Zamora. Per arrivarci - su suggerimento dell'hospitalera de El Cubo - ho lasciato la traccia del cammino ufficiale percorrendo la poco trafficata carretera N-630. Qui si incontrano i due paesi di Corrales e Morales del Vino e quindi maggiori servizi.
Zamora come mi ha suggerito l'amico pellegrino Paolo è il trionfo del romanico. Senza nulla togliere alle città incontrate finora lungo il cammino, Zamora mi ha particolarmente colpito per la sua disposizione geografica sulla bella vallata del fiume Duero e per la ricchezza di splendidi tesori architettonici. Diversamente dalle altre grandi città ho tanto tempo per visitarla bene.

Qui puoi trovare il FILE GPS e la MAPPA: EL CUBO - ZAMORA

Da El Cubo de Tierra del Vino a Zamora, passando per Corrales del VinoMorales del Vino.
Anche da El Cubo mi incammino prima dell'alba per beneficiare del clima fresco del mattino.



Su consiglio dell'hospitalera di El Cubo decido di camminare nella poco trafficata carretera N-630.


Lungo la carretera incontro un monumento dedicato al Re Fernando








Corrales del Vino. 
In vista di Morales del Vino.





Per tutto il giorno mi accompagna il profumo delle ginestre in fiore numerose lungo la carretera.








La chiesa di Nostra Signora de la Asuncion.





In vista di Zamora.


La chiesa del Cristo di Morales.






Entro in Zamora.



Verso il castello e la cattedrale.
Il cammino si immette nel bel parco fluviale del Rio Duero dove si cammina fino al ponte.
All'inizio del ponte una formella ricorda che siamo su La Via de la Plata.
Il ponte di pietra medioevale sul Rio Duero.

Zamora coincide con la mansio romana chiamata Ocelum Duri.
Il centro storico di Zamora dalla riva del Rio Duero: sulla sinistra la Cattedrale e il Castello; sulla destra la chiesa di S. Idelfonso.

La chiesa di S. Idelfonso.
Dal ponte si entra nel centro storico.
La chiesa di S. Lucia con la relativa piazza.
Il museo cittadino.
Il campanile della chiesa di S. Cipriano con le antiche mura.
Lungo la Calle de S. Cipriano si trova il nuovo albergue municipal.
Sulla destra l'ingresso dell'albergue minicipal.
La chiesa di S. Cipriano.

Nei pressi della chiesa di S. Cipriano ecco l''ingresso del bellissimo e accoglientissimo albergue di Zamora.
La chiesa di S. Lucia.
Il retro della chiesa di S. Cipriano.
Il teatro municipale
La chiesa di S. Giovanni Battista presso la Praza Major con il monumento al Merlù, ossia i membri della confraternita de Jesus Nazareno che aprono le processioni della settimana santa. 

Rua de Los Francos.
La chiesa di S. Maria Maddalena.

Il portale di ingresso della chiesa di Santa Magdalena.

La chiesa di S. Idelfonso.






La Cattedrale di San Salvador.



Il castello.


Il castello con la torre pentagonale e il fossato.

Il Cimborrio (cupola) della cattedrale de Zamora.





L'ingresso al castello.

La chiesa di S. Isidoro.








Le torri campanarie di S. Lucia e S. Cipriano.
Nulla fluat, cuius non meminisse velis (Non ne passi una che tu non voglia ricordare)
Camminando sulla carretera oggi i km percorsi sono 32.

POST SCRIPTUM
Nulla fluat, cuius non meminisse velis (Non passi un'ora che tu non voglia ricordare). Sono le parole menzionate dalla meridiana che ho fotografato nei pressi della chiesa di S. Lucia a Zamora. Le ore lungo il cammino diventano tutte ricordi indelebili. Sarà la fatica che le rende uniche ma soprattutto il "perché" di una direzione che chiede di essere seguita passo dopo passo.
Sul cammino il tempo è segnato dal ritmo dei passi, cadenzato dal respiro. Si distende sulla distanza di una strada e connotazioni del paesaggio che attraversi. Per questo ogni ora si incide nella memoria, anche l'ora del grande caldo o della pioggia torrenziale... 
L'oblio fa parte dell'essere umani. Ci sono esperienze che rendono indebiti i ricordi e vivo il tempo che passa inesorabile: una di queste è il cammino.

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