giovedì 2 giugno 2016

11. Da Cañaveral a Carcaboso (km. 41)

L'odierna 11° tappa inizia da Canaveral al mattino molto presto per evitare il caldo della giornata. Nell'albergue il pellegrino che dormiva vicino a me aveva messo la sveglia alle 3.45. Io parto più comodamente verso le 6 nella speranza che nel paese di Grimaldo a 9 km l'unico bar potesse essere aperto. Invece nonostante una deviazione di 2 km niente colazione. 
Il cammino poi procede tra pascoli e quercia con tanti cancelli da aprire e chiudere. Le guide parlano di una "finca" chiusa dal proprietario ai pellegrini costringendoli ad un giro più ampio. In realtà da febbraio 2016 è stato ripristinato il cammino originale e quindi non devo transitare per Riolobos. Dopo 28 km arrivo nell'incantevole cittadina murata di Galisteo. Merita una visita paziente. Altri pellegrini francesi conosciuti la sera prima si fermano qui. 
Pensando alla lunga tappa di domani proseguo non senza fatica per altri 12 km su asfalto fino a Carcaboso.

Qui puoi trovare il FILE GPS e la MAPPA: CAÑAVERAL - CARCABOSO

Da Cañaveral a Carcaboso: passando per Grimaldo e Galisteo.
Uscendo da Cañaveral.


Il cielo è limpido e la giornata si preannuncia calda.
Cañaveral alle mie spalle ha l'aspetto di un presepe.
Esco da Cañaveral dove delle scritte mi danno il benvenuto, come se la Via de la Plata andasse a ritroso.
L'ermita di San Cristobal dopo la quale, andando a destra, inizia una breve salita tra pini e castagni.
La fuente de la Republica.

La salita in direzione del Puerto de Los Castaños.

Arrivati ad una sella si scende dal Puerto de Los Castaños fino ad incrociare una carretera dove nei pressi di un albergo si oltrepassa un cancello che immette in una pista sterrata che corre parallela alla carretera. 
Si entra in una zona chiamata Valle de los Muertos tra pascoli e alberi di querce. Il cammino continuerebbe evitando Grimaldo ma il desiderio di fare colazione mi porta a deviare verso il vicino pueblo.



Purtroppo l'unico bar di Grimaldo è ancora chiuso. Recupero qualcosa dalle mie riserve alimentari. A Grimaldo vedo dall'esterno la Torre del Castello (sec. XV).
Dopo Grimaldo prendo la stradina in direzione di Holguera.

Appena passato sotto l'Autovia della Plata sulla destra ritrovo il cammino ufficiale. Si accede attraverso uno dei tanti cancelli che delimitano le "fincas".

Attraversando molti cancelli cammino a lungo tra pascoli e querce su un tracciato ondulato risalente alla strada romana.



La via procede tra campi della dehesa fino al cerro Cabildo.




Indicazioni per Riolobos e Galisteo.






Scendo verso l'embalse dell'Arroyo Boqueron.
L'Arroyo Boqueron


Attraverso senza problemi sul letto largo l'Arroyo del Bocheron, incontrando poco sopra la carretera CC-29.3 che proviene da Riolobos

Un appunto a pennarello sulla cartellonistica avverte i pellegrini che la finca Larios, interdetta al passo dei pellegrini da tempo, è stata riaperta il 01.02.2016.
Sullo stesso cartello il pueblo di Galisteo attraverso la finca Larios viene indicato a 6 km. Non c'è più l'obbligo di passare per Riolobos.
Una volta sulla strada d'asfalto che arriva da Riolobos si va a destra per 400 m. e si sale a sinistra per uno sterrato.

Si incontrano mucche al pascolo.

Ecco il nuovo tracciato che risolve il vecchio problema di transito tra le fincas.

Un'ultima sella da risalire prima di Galisteo.
In vista del pueblo di Galisteo.
Un acquedotto





Le mura di Galisteo non sono di origine romana ma dell'epoca araba del periodo almohade (sec. VIII-X). Sono mura possenti di 3 m. di larghezza e 11 m. di altezza. Esse circondano tutta la cittadina e hanno 4 porte di accesso.

La Puerta del Rey.



All'interno del centro storico di Galisteo ci sono alcune significative testimonianze dell'architettura mudejar dell'Extremadura. Una di queste è la Torre de la Picota (sec. XIV): ultimo vestigio a forma di piramide ottagonale di una fortezza che difendeva la cittadina.





La chiesa parrocchiale di Nuestra Senora de la Asuncion.


Le mura verso Calle Mirador de S.ta Maria.




Il vicino pueblo di San Gil.
Dall'alto di Galisteo si vede il ponte medioevale sul fiume Jerte (sec. XVI).





Calle Mirador Puerta de la Villa.


La Puerta de la Villa


Plaza de España.
La Casa Concistorial.
Non senza fatica, anche per il grande caldo, mi incammino per gli ultimi 12 km. Alle mie spalle Galisteo dopo il ponte medioevale sopra il Rio Jerte.
Aldeahuela del Jerte.

Finalmente Carcaboso. Per la notte mi appoggio all'albergue turistico per pellegrini Senora Elena. Il trattamento è ottimo e l'albergue è davvero attrezzato di tutto. Divido l'albergue con Paco Francisco, un pellegrino andaluso che ha dovuto fare una sosta di un giorno a causa di una slogatura ad un piede.
Al termine del giorno i km percorsi sono 41.

POST SCRIPTUM
Lungo il cammino nessuno mi conosce, nessuno collega il mio volto ad una storia, ad un nome. L'impressione è che la vecchia identità non funziona più, vengo visto e guardato in modo nuovo, io stesso guardo in modo nuovo, e questo è un grande vantaggio, perché posso cercare un io più vero, più profondo, senza convenzioni.
A Carcaboso nel bar sotto l'albergue sono uno dei tanti pellegrini che sostano qui. Eppure per l'anziana Senora Elena ognuno riceve un trattamento unico, particolare. Anche la gente ti riconosce in questa identità di "pellegrino" e subito ti fa sentire parte del loro mondo. Questo è importante perché essere lontani dal proprio paese può causare una paura vaga e il desiderio istintivo di tornare indietro, sotto la protezione delle vecchie abitudini. Invece ovunque arrivi percepisci che sei parte di un tutto e mai forestiero. 
Cosa c'è di meglio per ritrovare il coraggio, affinare la resistenza, la capacità di sopportare il dolore, mantenere certe capacità anche in una situazione di affaticamento e pericolo?

Nessun commento:

Posta un commento