sabato 28 maggio 2016

06. Da Calzadilla de los Barros a Villafranca de los Barros (km. 40)

La 6° tappa del mio cammino è stata caratterizzata dalle diverse situazioni climatiche: nella prima parte della giornata il clima era temperato e il cielo sereno, per poi annuvolarsi e diventare piovoso e freddo verso mezzogiorno; nel primo pomeriggio sono incorso in un breve ma forte temporale che poi ha lasciato spazio in serata al vento e al sole. 
Oggi ho camminato a lungo nella più solitaria campagna ma ho pure ho attraversato tre preziosi centri: Puebla de Sancho Perez, la bella Zafra e Los Santos de Maimona, per arrivare nel pomeriggio in una cittadina famosa per la produzione del vino Ribera: Villafranca de Los Barros.
Non incontro pellegrini lungo il cammino. Solo a Zafra in un bar ho conosciuto un giovane spagnolo che ha lavorato in Italia e con la scusa di "rinfrescare" l'italiano ci siamo fatti una bella chiacchierata su Zafra e la sua storia. La sera in un accogliente albergue turistico di Villafranca mi trovo da solo.

Qui puoi trovare il FILE GPS e la MAPPA: CALZADILLA - VILLAFRANCA

Da Calzadilla de los Barros a Villafranca de los Barros passando per Zafra.

La chiesa gotica del Divino Salvatore a Calzadilla alle prime luci dell'alba. Ho letto che all'interno vi è conservata una bella bella immagine di Santiago pellegrino del sec. XV. 

L'ayuntamiento di Calzadilla in Plaza España.
Calle de Zafra.
Uscendo da Calzadilla.



In breve il cammino si immerge tra le coltivazioni a seminativo nella campagna più solitaria.

















Si devono attraversare un paio di "arroyos" che in questo tempo dell'anno non hanno molta acqua. Qui l'arroyo del Porrino

L'arroyo di Matasanos.


Incrocio la carrettiera BA-069 che conduce a Medina de las Torres.






Un'area di sosta lungo il cammino purtroppo priva di acqua.











Le coltivazioni a seminativo si alternano a grandi estensioni di vigneti.








Il passaggio a livello del treno che collega Medina de las Torres Puebla de Sancho Perez.
Entrando a Puebla de Sancho Perez.




Puebla de Sancho Perez: Plaza España e sullo sfondo la chiesa di Santa Lucia.
L'ayuntamiento di Puebla de Sancho Perez. 
Uscendo da Puebla si cammina lungo la carrettera BA-160 in direzione di Zafra.
Il cammino tra Puebla e Zafra non passa più lungo la ferrovia e la vecchia ferrovia come asseriscono le guide.
Si entra a Zafra attraverso la periferia residenziale.

Il Parque de la Paz di Zafra.
La fortezza di Alcazar.
Arcazar: è un grande edificio di pianta quadrangolare con una alta torre e altre più basse per presidiare il centro di Zafra. Oggi l'edificio militare è stato convertito in Parador turistico.
Plaza de Alcazar.



L'ingresso principale del Parador de Alcazar.
Plaza del Corazon de Maria.


Calle Huelva.
L'antica Plaza Grande di Zafra, luogo di uno dei mercati più antichi di Europa.
La chiesa della Candelaria: la chiesa principale di Zafra.


Plaza Grande.





La fontana di Plaza del Pilar Redondo e dietro l'ayuntamiento di Zafra.

Una grande fontana con pesci dove inizia Calle San Francisco.
Uscendo da Zafra incontro la Torre di San Francesco ciò che rimane di un antico convento francescano.
Presto la strada che esce da Zafra inizia a salire verso la Sierra di San Cristobal.



La Sierra di San Cristobal.
La discesa verso il pueblo di Los Santos de Maimona.


Los Santos de Maimona.


La animata Plaza de España con la chiesa di Nuestra Señora de los Angeles (sec. XVI).

La Puerta del Perdon della chiesa di Nuestra Señora de los AngelesLos Santos de Maimona.


Un fortissimo temporale mi costringe a cercare riparo mentre ancora mi trovo a Los Santos de Maimona. Terminato il temporale esco dal paese, attraverso il ponte sul torrente Robledillo, e vado verso campagna che, all’inizio, attraversa campi coltivati e poi si trasforma in cañada. Ai lati recinzioni continue delimitano riserve di caccia.

Gli ulivi uscendo da Los Santos de Maimona.

Si vede in lontananza la tanto osteggiata raffineria.



Per circa 15 km si cammina prima tra oliveti e vigneti, poi in un cañada di pascoli con pecore, senza case o ombra alcuna per ripararsi. Ai lati continue recinzioni delimitano riserve di caccia.












Si cammina a lungo in terreno pianeggiante sino ad incontrare alcune case abbandonate ed un serbatoio alla sommità di un traliccio. Di qui riprendono gli olivi e i terreni coltivati.







All'orizzonte Villafranca de los Barros.
Si incrocia una linea ferroviaria per portarsi sulla destra in direzione della vicina carrettiera N-630.

Si cammina un po' sulla carrettera N-630 passando sotto l'Autovia A-66 per deviare a destra dopo poco.

Si cammina tra case rurali, giardini, orti e tanti vigneti fino alle porte di Villafranca.




Villafranca de los Barros.

In vista di Villafranca de Los Barros: pueblo famoso per il vino Ribera.
Mi accoglie alle porte della cittadina una enorme bottiglia...




La chiesa di Nuestra Señora del Valle
La Puerta del Perdon.
Chiedo di passare la notte all'albergue "Extrenatura" dove non ci sono ospiti per quella notte. Il luogo è centralissimo, economico e ben tenuto. Consumo la cena nel vicino Hostal Rosa dove non si mangia per niente bene.
Al termine del giorno i km percorsi sono quasi 40.

POST SCRIPTUM
Anche quando il sentiero e la strada sono ben tracciati come nell'odierna giornata di cammino, l’uomo a volte è costretto a fare delle deviazioni che non erano programmate (per trovare da mangiare e da bere, per vedere un luogo, per l'improvviso maltempo...) e questo significa che tutto può essere messo in discussione. La persona che si è programmata di arrivare in un determinato posto, non accetta facilmente una deviazione del percorso e non capisce cosa queste possa insegnare anche a livello spirituale. 
In realtà l’uomo deve imparare a farsi dei progetti e non programmare tutto quello che dovrà fare nelle prossime ore. Non siamo abituati ad abbandonare le nostre agendine piene di impegni e a posare orologi che scandiscono il tempo che ci separa da una riunione ad un’altra e smartfone che ce ne ricordano la scadenza. 
Su questo particolare cammino, il pellegrino come colui che deve essere rigenerato impara a rispettare il tempo, non vive il presente con l’angoscia di cosa dovrà fare dopo; gusta ogni secondo come se fosse l’anello di una catena che lo tiene legato al secondo che lo ha appena preceduto e quello che sta per essere vissuto. Non fa più parte della categoria di coloro che non hanno più paura, di coloro che sentono di aver tutto sotto controllo e vivono la tentazione di fermarsi cedendo alla stanchezza e alla routine.
Lungo la via del cammino, il camminante può non darsi pensiero per quello che dovrà fare domani. Si deve solo preoccupare di seguire i segnali con fiducia, anche se portano su alture che si potrebbero aggirare a valle con estrema comodità. Egli assomiglia sempre di più all'antico pellegrino che cammina e si deve solamente preoccupare di mangiare e di trovare un riparo per la notte.

1 commento:

  1. ...non vedo l'ora di vedere i 41 km di immagini odierne... :)

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