Il cammino finora compiuto mi sta confermando nelle mie aspettative: itinerario solitario, stretto contatto con la natura, impegnativo ma sempre a portata delle mie forze...
Oggi 5° tappa parto da
Monasterio e per 21 km sono solo nella natura fino a
Fuente de Cantos, un grazioso "pueblo" nel mezzo della Sierra Morena. Fino a
Fuente de Cantos si cammina su strada di campagna che scende prima fra quercie e pascoli con numerosi animali al pascolo e poi tra campi di grano su dolci crinali, senza alberi e ombra (km. 22). Dopo
Fuente de Cantos fino a
Calzadilla de los Barros si cammina su ampia strada bianca tra seminativi e qualche vigneto (km. 8).
Qui trovi il FILE GPS e la MAPPA:
MONESTERIO - CALZADILLA DE LOS BARROS.
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Da Monesterio a Calzadilla de los Barros passando per Fuente de Cantos. |
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All'albergue di Monesterio ho potuto riposare veramente bene. Avevo una stanza solo per me. Fatta colazione in albergue posso così incamminarmi prima del sorgere del sole approfittando del fresco del mattino. |
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Attraverso il paese di Monesterio su Avenida de Estremadura fino ad uscire dall'abitato. |
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Al campo sportivo di Monesterio il cammino girando verso sinistra entra nella campagna. |
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Davanti a me un mattiniero "caminante" del luogo mi precede. Banalmente seguendo lui esco dal cammino. Sarà lo stesso caminante farmi notare l'errore e a ricondurmi sui miei passi.
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La camminata è piacevole e rilassante. Si incontrano recinti con maiali, pecore e mucche. |
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I pascoli abitati da querce sono delimitati da muretti a secco di pietra. |
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Ecco dove perdo il cammino: seguendo il camminante che mi precede non vedo la via che attraversa l'arroyo e sale a sinistra.
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Monasteiro alle mie spalle. |
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Attraverso la carrettiera BA-V-1668 che conduce a Calera de Leon. |
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Il pueblo di Calera de Leon. |
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Dopo l'ennesimo cancello da aprire e chiudere, mentre intorno a me le querce si stanno diradando per lasciar spazio a campi di seminativi, trovo un mojon ottimo sedile per fare una sosta. |
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Si intravvede la lontana Fuente de Cantos. |
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L'arroyo Bodion. |
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Si sale decisamente. |
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Davanti a me Fuente de Cantos. |
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Nei pressi di Fuente de Cantos una ceramica all'ingresso di una casa mi ricorda i km ancora da percorrere. |
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Dietro le mie spalle. |
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Fuente de Cantos. |
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Alle porte di Fuente de Cantos. Fuente è famosa perché è la patria natale di Francisco de Zurbaran massimo esponente della pittura spagnola del sec. XVII.
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Vado verso il centro di Fuente de Cantos per Calle Misericordia. |
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La cupola della chiesa di Nuestra Señora de la Granada. |
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Il complesso della chiesa parrocchiale di Nuestra Señora de la Granada (sec. XV). |
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La chiesa parrocchiale di Nuestra Senora de la Granada (sec. XV). La chiesa con la torre campanaria e la cupola si erge prospiciente l'ayuntamiento sulla centrale Plaza Constitucion.
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L'ayuntamiento di Fuente sulla centrale Plaza Constitucion. |
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Dopo una congrua pausa uscendo dal paese visito il Convento de Madres Carmelitas Descalzas. |
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Il famoso "toro" di Osborne nei pressi di Calzadilla. |
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Il cammino verso Calzadilla procede tra campi seminati a grano. |
Il toro di Osbone
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Intravvedo all'orizzonte Calzadilla de Los Barros. |
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Il primo vigneto che trovo dopo tanti km di campi a seminativo. Non so ancora che tra qualche giorno i vigneti del famoso vino Rjoca e Ribera saranno km e km.
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Eccomi a Calzadilla de Los Barros dove una lapide marmorea celebra la approvazione della Via de la Plata a Patrimonio dell'Umanità. |
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La chiesa parrocchiale dedicata al Divino Salvatore (sec. XV: gotico-mujedar). |
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A fine giornata i km percorsi sono 29. |
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Per un dislivello complessivo 337 m. |
POST SCRIPTUM
Ieri sera don Miguel parroco di Monesterio mi diceva che con l'approssimarsi dell'estate il numero dei pellegrini cala notevolmente. I mesi di grande afflusso sono da marzo a metà maggio. Infatti nell'Hostal Rodriguez di Calzadilla de los Barros dove mi trovo stasera non ci sono altri pellegrini.
La giornata non è stata particolarmente calda. Camminando ad una quota tra i 500 e 600 m. c'è sempre un po' di brezza e con l'arrivo del tramonto bisogna coprirsi.
Pur non avendo incontrato pellegrini a fine giornata faccio tesoro di quanto mi suggeriva oggi attraverso i social network Elvia, amica e sorella della confraternita di S. Giacomo:
1) ricorda le 3 R: rispetto per te stesso, rispetto per gli altri, responsabilità per tutti i tuoi atti.
2) dona alle persone che incontri più di quello che sperano e fallo sorridendo;
3) comprendi le ragioni degli altri prima delle tue;
4) ricordati che non conseguire sempre ciò che vuoi a volte è un colpo di fortuna;
5) quando perdi non dimenticare mai la lezione...
Ultreya.
Wow! Bello...
RispondiEliminaSui campanili crescono piante e arbusti... forse vogliono essere più vicini a Dio...