giovedì 26 maggio 2016

04. Da Almadén de la Plata a Monesterio (km. 35)

La lunga tappa odierna è stata senza dubbio una forte esperienza di solitudine che mi ha permesso di gustare e apprezzare le bellezze naturali incontrate lungo il cammino. La temperatura era l'ideale per il camminante, complice qualche nuvola e l'altitudine (si cammina sempre tra i 500 e 700 m.).
Nella prima parte di cammino ho attraversato un paesaggio boschivo monopolizzato da quercie fatto di continue brevi salite e discese fino a El Real de la Jara ultimo pueblo dell'Andalusia (km. 13).
Da qui sono entrato nella regione della Extremadura percorrendo una lunga e per lo più piatta "cañada" fino all'ermita di San Isidro (km. 12).
Nei pressi dell'ermita la nuova viabilità dell'Autovia de la Plata ha creato un sovrapporsi di svincoli. Comunque nessun problema di orientamento per il pellegrino che per salire verso Monesteiro lungo gli ultimi 10 km può restare sull'asfalto poco trafficato della N-630.

Qui puoi trovare le TRACCE GPS e la MAPPA: ALMADEN DE LA PLATA - MONESTEIRO.

Da Almaden de la Plata a Monesterio per Real de la Jara.
La chiesa di Almaden de la Plata prima ancora del sorgere del sole. Proprio nei pressi della chiesa alle ore 6 trovo un bar aperto per fare colazione.
Dal centro di Almaden salgo verso Plaza de Toros.
Sotto lo sguardo ben augurante delle cicogne inizia questa nuova giornata di cammino.

Il cammino si svolge tra boschi di querce, nei quali piccole pozze d'acqua a cielo aperto garantiscono l'abbeveramento di maiali, mucche e pecore, lasciati liberi di pascolare.



Le prime luci dell'alba.
Entro nella grande Finca de Mateos. In questa prima parte di giornata i cancelli da aprire e chiudere saranno numerosi.
La bella fattoria al centro della Finca de Mateos.

I saliscendi sono continui anche se mai ripidi.






Incontro una grossa fattoria con numerose pecore e capre.







In una seconda fattoria trovo un grosso allevamento di maiali tipici. Chiamato "porco iberico", il maiale scuro viene allevato allo stato semibrado e consente la produzione di prosciutto iberico (jamón ibérico) di alta qualità.





Alcuni maiali sono ancora immersi nel sonno: chissà cosa stanno sognando...






L'arroyo Mateos.

L'ultimo cancello che delimita la Finca de Mateos.
Tutto è natura incontaminata a perdita d'occhio.













Salendo il panorama si apre senza vedere paesi o case all'orizzonte.
A 4 km da Real de la Jara il cammino si fa pianeggiante e il sentiero diventa una comoda strada carrabile.











El Real de la Jara. E' l'antica Xara araba e ultimo pueblo dell'Andalusia. Il titolo di "Real" fu ottenuto dai Re Cattolici grazie ai favori concessi dai suoi abitanti durante la riconquista.
Il castello di Real de la Jara (sec. XIII-XIV) dove erano alloggiati i cavalieri dell'Ordine di Santiago durante la riconquista di Fernando III. 
L'albergue municipal di Real de la Jara.




Una antica fonte per i pellegrini.

La centrale Calle Real.

La chiesa di San Bartolome (sec. XV)

El Castillo di Real de la Jara.
Dopo la chiesa, nella parte alta del paese, il cammino segue una via pecuaria (o cañada).


In pochi minuti da Real de la Jara si arriva all'arroyo Vibora che segna il confine tra Andalusia e Extremadura.
Il guado dell'arroyo Vibora che segna il passaggio dall'Andalusia all'Extremadura.


I tipici menones a cubo dell'Extremadura.


Le rovine del castello de Las Tres Torres, antica stazione di guardia del confine con torri circolari.





El Castillo.


Il cammino prosegue con andamento ondulato tra pascoli e qualche campo coltivato.









Dopo diversi km trovo la moderna ermita di San Isidro proprio in prossimità della nuova Autovia de La Plata.

Passando sotto la recente Autovia de la Plata proseguo verso Monasteiro restando sulla N-630.



Un comodo sentiero parallelo alla carretera permette di evitare l'asfalto.


Si esce in uno sterrato che sale.




Davanti a me intravvedo un pellegrino.



La vicina Autovia de la Plata.


Dall'alto di 800 m. di quota alle mie spalle di apre l'immensa vallata che guarda a sud verso l'Andalusia.



La vicina Autovia de la Plata.

Monesteiro
Davanti a me il pueblo di Monasterio conosciuto in epoca romana come mangio Curiga, citata dall'Itinerario antonino lungo la via de la Plata, in direzione di Augusta Emerita (l'attuale Mérida)


In lontananza la chiesa parrocchiale di San Pedro Apostol.
L'albergue parrocchiale San Pedro. È lo stesso parroco don Miguel ad accogliermi. Il luogo è bello, pulito ed accogliente. Siamo solo 2 pellegrini: io e Vladislav che viene dall'Ucraina.
La chiesa parrocchiale di San Pedro Apostol dove don Miguel mi invita a concelebrare con lui. Per la prima volta ricevo la benedizione del pellegrino.

Diversamente dalle guide i km percorsi sono meno di 37.
Il dislivello complessivo invece è piuttosto consistente

POST SCRIPTUM
Al termine di questo 4° giorno di cammino sento il dovere di ringraziare tutti quelli che mi stanno sostenendo da casa con la loro partecipazione e amicizia al mio pellegrinaggio. A ciascuno ho assicurato la mia preghiera riconoscente e l'intercessione preziosa di San Giacomo apostolo.
Anche oggi il mio cammino è continuato silenzioso e ricco di sinfonie che sono percepibili solo da chi ha maturato una vero senso di abbandono nei confronti di ciò che la vita propone di giorno in giorno. Attraverso il sudore e la fatica del cammino, sto avvertendo che il mio corpo si sta liberando delle tossine fisiche per raggiungere una condizione di naturalezza e purezza. 
Così agisce anche lo spirito: la mente elimina attraverso le lacrime e il sacrificio di se i ricordi scomodi, le sconfitte, le ombre nere, i sentimenti di egoismo, intolleranza, orgoglio, violenza, che segnano l'uomo e dai quali spesso non riesce liberarsene da solo.
Davvero il cammino è anche una esperienza di liberazione.

1 commento:

  1. E'è bello condividere il tuo cammino con Damiano, dopocena, vedendolo sorridere all'apparire della tua bella e grande barba sul tuo viso sereno e soddisfatto. Avere qualcosa in comune da condividere con un figlio tredicenne, ritengo sia una bella cosa...
    Domani i miei festeggiano 55 anni di matrimonio: una bella tappa anche la loro!

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